Badante Convivente Roma ⭐ Badante Roma è leader a Roma: Badante, Assistenza Domiciliare, Assistenza per Anziani.
Badante Convivente Roma
I turni di lavoro che vengono svolti dai badanti cambiano da quelli notturni a quelli diurni, con contratti part time oppure fissi: ma ora analizziamo il contratto per Badante Convivente Roma.
La Badante Convivente Roma prevede una seconda classificazione del lavoro, vale a dire quella che parla di un lavoro diurno e quella che parla di un lavoro notturno. Di solito si richiede sempre un contratto diurno, almeno nella maggior parte dei casi, ma esistono anche i contratti per una badante per le notti.
Fin qui c’è da dire che la situazione sembra abbastanza chiara, ma è opportuno valutare bene tale circostanza. I soggetti che vivono con un assistito hanno la certezza di dover offrire un’assistenza e una presenza continuativa durante la notte.
Il costo o salario a fine mese non è certo economico, ma attenzione che non parliamo di una spesa altissima, alla fine si tratta sempre di un costo sostenibile; tuttavia, se si ha intenzione di risparmiare, si potrebbe optare per un badante che convive e che effettua un orario di lavoro notturno. In questo caso si dovrà già avere o concedere uno spazio privato, come una cameretta, oltre all’offerta di vitto e alloggio.
Tramite l’aiuto e la consulenza di ditte specializzate nel rilasciare dei professionisti che sono specializzati in questo settore, avrete la certezza di avere un badante che vi sarà utile per un’assistenza H24.
Badante fissa o convivente, sono la stessa cosa?
No! La badante fissa indica una persona che ha un contratto uguale a quello che convive con il proprio assistito/a, ma che può scegliere di dormire o comunque di vivere all’esterno. Mentre la badante che convive è proprio il soggetto che vive con il paziente da assistere.
Molte volte si fa confusione perché non sempre ci si spiega quali sono le differenze e le qualifiche, ma è certo che quando si inizia a entrare in questo tipo di “mondo”, cioè l’assistenza domiciliare, si comprendono le sottigliezze della situazione.
Una badante fissa, proprio perché non vive all’interno dell’abitazione della persona da assistere, prevede delle tariffe maggiori, cioè non avendo vitto e alloggio è normale che ci debba essere un equo ritorno economico per non aver goduto di questi diritti.
Resta comunque una figura professionale molto richiesta perché non tutti possono avere dello spazio o una camera in più per questa persona in casa. Anzi nelle città come Roma e Milano di solito, dove spesso si vive in piccoli spazi o appartamenti, è normale sia prevista una situazione secondo cui diventa necessario che la propria badante, a una certa ora, torni a casa sua.
A livello di diritti del lavoratore e umani non si può chiedere a un’altra persona, che è un lavoratore professionista, di dormire momentaneamente su un divanetto, mentre presta servizio. Deve essere presente una propria camera che vada incontro alle richieste di rispetto massimo dei diritti.
Ad ogni modo otterrete tutte le dovute informazioni direttamente presso delle agenzie di assistenza domiciliare che forniscono questi professionisti. Abbiamo comunque deciso di fare tale precisazione per non cadere vittime di incomprensioni sui costi o salari finali.
Programmazione ore di lavoro per un badante che convive
Nel parlare di un Badante Convivente Roma è normale che a volte si arrivi a una totale incomprensione su quanto concerne il lavoro che questi svolgono. Si tratta di una badante fissa o che opera full time? Si! Tuttavia ha un determinato orario che occupa per le prestazioni lavorative.
Il contratto standard, per un lavoro a tempo pieno, è di 54 ore settimanali, per cui il sabato diventa “lavorabile” solo per la mattina. Nei giorni festivi, la situazione cambia totalmente, nel senso che si ha a che fare con un orario che viene considerato extra e come tale non può essere assolutamente lavorabile con una fascia oraria standard.
Per esempio è possibile sia previsto un contratto, concordato in anticipo, dove la badante fissa deve lavorare anche di sabato e domenica, per cui il giorno di riposo di un giorno e mezzo, concesso per contratto di legge, deve essere spostato in settimana. Solo che le ore festive che vengono lavorate, cioè i fine settimana, tendono ad essere pagati con una tariffa di fascia oraria superiore.
Alla fine il contratto può essere sempre modificato in base alle esigenze della persona, ma con un’attenzione particolare alle richieste da concordare. Se poi la badante non è d’accordo si deve comunque rispettare l’orario stabilito per contratto nazionale.
La programmazione del lavoro potrebbe prevedere una badante notturna o sostitutiva che vada ad assistere il paziente quando questo rimane scoperto per i turni di riposo, per permessi e assenze varie della Badante Convivente Roma.
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Denuncia per non rispetto dei diritti della Badante Convivente Roma
Parliamo di una “nota dolente” dei casi che riguardano il badante che convive, vale a dire quello di trovare spesso delle persone che si comportano un po’ come se avessero uno schiavo invece che un lavoratore. Questo capita purtroppo specialmente quando si parla di persone assunte in nero.
C’è stato però un cambiamento notevole nella legge attuale, vale a dire quello di poter agire in caso di denuncia. Le badanti conviventi che lavorano in nero oppure che hanno un contratto dove non vengono rispettati i turni di riposo, le mansioni che devono svolgere oppure lo spazio a lei/lui affidato, come una camera per riposare e quindi la propria privacy, hanno il diritto e il dovere di denunciare.
In seguito alla denuncia verrà effettuata una verifica della situazione e un processo contro i datori di lavoro che non hanno rispettato il contratto oppure che hanno assunto una persona per farla lavorare in nero. Sarà previsto il risarcimento economico dovuto alla badante che convive, perché comunque questa non ha percepito ciò che le spetta per intero; inoltre i datori di lavoro sono costretti anche a risarcire lo Stato dell’evasione fiscale con sanzioni che vanno a elencare una serie di reati contro il lavoratore.
Intanto è sempre opportuno che una badante, che esegue un lavoro molto delicato, abbia un contratto stipulato e registrato, con delle indennità di malattia e tutti i vari diritti da rispettare. Tra l’altro vogliamo evidenziare che spesso è difficile trovare una persona di cui fidarsi e quando la si trova, considerando la delicatezza del lavoro e le necessità di assistenza, è sempre meglio non calpestarne diritti e doveri.
Indennità economica e “fruizione in natura”, di cosa parliamo?
Nel contratto di una Badante Convivente Roma ci sarà sicuramente una clausola dove c’è scritto: fruizione in natura. Nel caso non venisse esplicitato, significa che la convivenza obbliga il cliente a offrire alla badante vitto e alloggio.
Sembra quasi scontato dire che se si sta assumendo una badante che deve convivere con l’assistito, debba essere contestualmente prevista l’offerta dell’alloggio (poiché sarà presente all’interno dell’abitazione) ma anche il vitto, perché altrimenti dove mangerebbe? Tuttavia non è sempre così, perché il termine “Badante Convivente Roma” indica una persona che deve essere solo assunta full time, cioè fissa. Questa offrirà quindi la sua presenza per un determinato orario settimanalmente.
Il contratto è sempre di 54 ore settimanali, frazionato nelle giornate da lunedì fino a venerdì. Ha diritto a una giornata e mezza di riposo, ma soprattutto non può prestare servizio in orari notturni, a meno che non sia stato deciso che l’orario utile per la sua assistenza sia proprio di notte.
Si tratta di una situazione che deve essere precisata quando si stipula un contratto. Naturalmente, rivolgendovi a dei professionisti, come le agenzie di assistenza domiciliare, avrete la certezza di un chiarimento su questi dettagli e quindi non avrete problemi ad assumere il badante che vi è più utile.
Tuttavia torniamo a parlare della “fruizione in natura”. Sono molti i motivi che spingono un soggetto a richiedere la presenza fissa di una badante. Quando si parla di una badante fissa ci sono due tipologie di contratti.
Il primo è quello di una badante non convivente che presta le sue ore di lavoro giornaliero, ma non vive con il proprio assistito/a. Siccome in questa situazione non è previsto vitto e alloggio questo non viene “scontato” sul salario da percepire a fine mese, ma deve essere pagato con indennità economica.
Questa sarà decisa in fase di contrattazione o di assunzione: parliamo di un’indennità che parte da 170 euro fino ad arrivare a 230 euro. La differenza di prezzo varia in base alla collocazione della casa o della città dove ci si trova, ma anche per la qualifica del soggetto che sta prestando lavoro.
Tale somma è stata decisa considerando un minimo di pasti da offrire e una minima indennità di alloggio.
Quando invece si parla di un badante che convive con l’assistito, la situazione cambia perché offrendo vitto e alloggio non si dovranno le 170 euro o le 230 euro sul salario finale, proprio perché si sta rispettando la cosiddetta “fruizione in natura”.
Per questo spesso è più conveniente avere questo professionista che vive in casa perché, a livello economico, significa ottenere un buon risparmio oltre a una maggiore sicurezza di una presenza fissa in casa.
Badante che convive: quali sono i vantaggi?
Quando si ha una persona che convive in casa si ha la sicurezza di avere, in caso di bisogno della persona da assistere oppure di un intervento immediato per qualsiasi problematica che riguarda sempre l’assistito, un soggetto avente le competenze per gestire e controllare un soggetto fragile anche di notte.
Tuttavia bisogna fare attenzione a questo dettaglio, che poi tanto dettaglio non è, cioè quello di credere che la badante in casa, fissa, debba sempre offrire la sua assistenza anche di notte. In questi casi si crea spesso un’incomprensione o c’è inconsapevolezza da parte dei consumatori.
Per fare un controllo notturno esistono dei badanti che lavorano esclusivamente durante questo orario offrendo due tipologie di sostegno, vale a dire:
– Presenza
– Assistenza
La lingua italiana è ricchissima di termini che indicano sempre delle situazioni precise. Dunque la presenza in notturna vuol dire che il badante offre un controllo, una tantum, durante la notte per valutare quali sono le condizioni fisiche o i parametri vitali di un soggetto fragile. Per una persona allettata, che non presenta dei problemi gravi tali da richiedere un medico, ma che comunque va controllata durante la notte, bisognerà assumere un badante notturno in presenza.
Mentre per quanto riguarda l’assistenza, vanno indicate quelle azioni che obbligano il badante a controllare il proprio paziente per tutta la notte poiché può avere bisogno di sostegno, perché magari ha a che fare con una patologia o dei problemi di salute serissimi. il badante in assistenza notturna possiede anche delle competenze in ambito infermieristico oppure medico, nel senso che riesce a seguire una terapia che il paziente deve avere, controllare i parametri fisici, fare iniezioni e cambiare bendaggi, se necessario.
Naturalmente quest’ultimi professionisti hanno l’obbligo di rimanere svegli perché non possono certo dormire andando dunque a non svolgere quei doveri per cui sono assunti. Mentre quelli in assistenza possono fare dei riposi di qualche ora, ma sempre restando il più possibile vigili e fare dei controlli se necessario.
Quando si parla di un Badante Convivente Roma questo non ha l’obbligo né di assistere, né di fare presenza. Al massimo, per circa 2 notti al mese oppure in caso di richiesta dell’assistito, per problemi di necessità immediata, può aiutare, ma quando la situazione diventa cronica, cioè una notte si e un’altra no, e l’assistito ha bisogno di cure e attenzioni, allora gli si dovranno pagare queste ore extra.
Infatti il suo lavoro è prettamente diurno. L’unica eccezione capita quando si tratta di un Badante Convivente Roma in notturna, con un orario specifico in cui dover prestare servizio.
Occorre dunque fare attenzione a quel che si chiede quando capita di essere alle prime armi nell’assunzione di un badante. Cerchiamo di chiarire sempre bene le necessità e i bisogni.
Se occorre un’assistenza H24 (cosa che capita nelle persone con malattie e patologie specifiche e nei pazienti nella fase terminale di una malattia) si dovranno assumere due badanti conviventi per consentire un cambio dopo determinate ore.
le ore.
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Un ottimo servizio
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Mi sono trovata molto bene
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